“Non è possibile, tu eri un Papa dal volto umano, come te non ne avremo più”, “Potevi ancora cambiare molte cose, nulla puoi rimproverarti”. Sul sito della Santa Sede si affollano i messaggi di cordoglio e sgomento per l’improvvisa scomparsa di Papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani. Il Pontefice è stato ritrovato senza vita nel suo appartamento privato, a quanto sembra stroncato da un infarto. Solo 33 giorni è durato il suo pontificato, che pure sono stati sufficienti ad elevarlo come una delle figure più amate e al tempo stesso discusse che siano mai sedute al soglio di Pietro. A molti, giorni fa ne discutevamo sul forum, non sembrava la persona più adatta al ruolo. Troppo vero, troppo, semplice. Secondo alcuni la sua elezione sarebbe avvenuta non per quello che lui era, bensì per quello che non era. Non un grande conoscitore della Curia (dunque non un accentratore autoritario), colto teologo ma non intellettualistico. Qualcuno che fosse facile da manovrare. Ma, dietro alla parvenza bonaria, aveva dimostrato carattere e lucidità nel portare avanti la sua visione. Per alcuni versi conservatore (nel 1974 si era battuto contro l’istituzione del divorzio), era per altri dotati di un’apertura inedita per la Chiesa Cattolica su diverse tematiche. Suscitò scandalo il suo atteggiamento di disponibilità verso la contraccezione, nonché verso quelle coppie di fedeli che avevano scelta la pure da lui osteggiata strada del divorzio. Grande la sua attenzione verso i problemi della miseria e delle popolazioni ridotte alla fame (da lui personalmente sofferta), ai diritti dei lavoratori. Il primo Papa a rinunciare all’incoronazione, alla sedia gestatoria (poi accolta per ragioni pratiche di visuale da parte dei fedeli), il primo a rivolgersi alle folle al singolare anziché ricorrere al pluralis maiestatis. Dopo quell’elezione al soglio che lui non si aspettava né augurava, era stato inoltre il primo a scegliere un nome doppio in ossequio ai due papi che lo avevano preceduto. Un nome inedito ma accompagnato dall’ordinale “primo” (primo caso nella storia del pontificato), quasi un presagio. Lo ricorderemo con le sue parole “Signore, prendimi come sono, con i miei difetti, con le mie debolezza, ma fammi diventare come tu mi desideri”.
28 settembre 1978
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