La lotta fra il Bene e il Male, l’uomo davanti all’onnipotenza indifferente di Dio e delle forze della natura, e molto di più. Questa la sostanza del nuovo avventuroso, e insieme di profonda valenza filosofica e spirituale, che esce oggi in Inghilterra per l’editore Bentley. Il titolo è The Whale, la balena, e a firmarlo è il Newyorkese Herman Melville, già autore di due racconti molto ben accolti dalla critica. “Abbiamo concordato alcuni cambiamenti con l’editore, alcuni passaggi erano ritenuti blasfemi o osceni” ha rivelato l’autore in un intervista rilasciata in rete. Nel romanzo Melville torna ad ambientare le vicende nell’immensità dell’Oceano traendo ispirazione, come dichiara nell’intervento sopra citato, da due avvenimenti reali: l’affondamento della baleniera Essex contro un capodoglio nel 1820 e l’uccisione (presunta) del grande capodoglio albino Mocha Dick in acque cilene nel 1830. A simboleggiare Dio, la Natura, il Male, è appunto una balena (in realtà capodoglio) bianca, Moby Dick. Emblema delle pulsioni violente interne agli esseri umani è invece il capitano Achab il quale, menomato dal “mostro” durante una caccia alle balene, è assetato di vendetta fino all’autodistruzione. Tra coloro che si imbarcheranno sul suo bastimento troviamo il marinaio Ismaele, che funge da voce narrante alla storia. Fondamentali i temi dell’ignoto (Moby Dick è anche l’inconoscibile, l’Assoluto che l’uomo tenta vanamente di afferrare) e della speranza di riscatto. Opera epica, romantica, avvincente, purtroppo poco pubblicizzata presso il vasto pubblico. Speriamo non cada nell’oblio come altri lavori meritevoli ma colpevolmente sottovalutati.(18 ottobre 1851)
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