Pronti al… salto temporale? Ormai ci siamo, Papa Gregorio XIII ha sancito l’abbandona del Calendario Giuliano a favore di una nuova numerazione più accurata e precisa. La bolla Inter Gravissimas, emanata a Febbraio, è stata molto chiara su questo punto. Il nuovo anno si baserà sulle misurazioni compiute dal grande astronomo Niccolò Copernico. Sarà composto da 12 mesi (non più 10) di durata variabile dai 28 ai 31 giorni, per un totale di 365 giorni o 366 ma questo solo ogni 4 anni. La riforma del vecchio calendario è stata in effetti resa necessaria da una questione di giorni perduti. Nel Giuliano abbiamo sempre considerato bisestile un anno ogni 4, quelli divisibili per quattro, e la durata dell’anno di 365 giorni e 6 ore. Il Gregoriano ridurrà l’approssimazione stabilendo che solo gli anni secolari divisibili per quattro e quelli secolari il cui numero è divisibile per 400. Il fatto è che il Giuliano non corrispondeva all’anno solare medio dedotto dalle osservazioni astronomiche, più corto di 11 minuti. Da quando il Concilio di Nicea (325) aveva stabilito il calcolo della data della Pasqua, si è accumulato un ritardo di 10 giorni. La Primavera “vera” era ormai l’11 Marzo e non il 21, era sbagliata la data della Pasqua (che no era più il plenilunio di Primavera) e dunque anche quella di Quaresima e Pentecoste. Per effettuare il recupero sappiate che dopo il 4 verrà… il 16, Venerdì 16. Si tornerà perciò in linea con la numerazione del 325. Sul web circolano già diversi video che spiegano il cambiamento nel dettaglio, dunque non fatevi girare la testa inutilmente. Lo spazio-tempo si riassesterà con calma nelle nostre menti.
04 ottobre 1482
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