sabato 24 marzo 2018

Robert Koch annuncia scoperta del bacillo TBC

Un passo decisivo nella lotta contro quella che è stata definita la peste bianca. Parliamo della tubercolosi, malattia invalidante e spesso mortale, altamente contagiosa. Ha causato vittime innumerevoli, e ha esposto i malcapitati che ne venivano colti a ingiusti e ridicoli pregiudizi dovuti a superstizione. I suoi sintomi – perdita di peso, colorito pallido, occhi arrossati e ipersensibili alla luce, il tossire sangue – sono stati associati in passato persino al vampirismo. O si credeva che il malato perdesse il sonno per assistere di notte alle feste delle fate. Ma la “consunzione”, ecco un nome adeguato per indicare tanto deperimento, è in concreto un inutile e prolungata sofferenza. Da oggi, grazie a un geniale microbiologo tedesco di nome Robert Koch, sappiamo l’effettiva causa della malattia e possiamo sperare in una eventuale cura. Tutto nasce da un bacillo, un microscopico batterio a forma di bastoncino. In anni di studi, svolti in gran parte dividendosi tra sole due stanze (una per i pazienti, l’altra per le osservazioni) Koch ha messo a punto la sua teoria sul fatto che a causare determinate malattie sia un microrganismo. Nel 1876 è stato il primo a isolare un altro bacillo, quello causa dell’antrace, e fu il primo a proporre contromisure igieniche per prevenire il male. L’anno seguente ha messo il microscopio fotografico di sua invenzione, pubblicando varie e dettagliate foto di batteri. Due anni fa la meritata nomina a consigliere imperiale per la sanità, poi il passaggio all’istituto di sanità di Berlino, divenuto sotto la sua guida il più all’avanguardia in Germania. Ora il probabile coronamento dei suoi sforzi. O no? “Questo va considerato solo un primo tassello” ha dichiarato “il vero obiettivo è circoscrivere e debellare queste malattie. Mi recherò presto in India e nel continente africano per approfondire in tal senso le mie ricerche.”

(24 marzo 1882)

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