domenica 8 aprile 2018

Prima de La Gioconda alla Scala

E’ stata un sostanziale successo, sia pure con qualche annessa polemica, la prima alla Scala dell’opera La Gioconda di Amilcare Ponchielli, basata su un libretto di Arrigo Boito. I giudizi raccolti all’uscita del teatro sembrano non lasciare dubbi “Emozionante, spettacolare, ma forse troppo lungo”, “Rappresentazione fresca e moderna, però parecchio prolungata”. In effetti, la rappresentazione si è conclusa soltanto all’una di notte, e non sarà un caso se i primi due atti sono stati maggiormente applauditi rispetto al terzo e al quarto. La fonte del soggetto è il dramma “Angelo, tiranno di Padova” di Victor Hugo, che Ponchielli ha voluto rileggere in modo libero ed originale. Oltre ad introdurre un nuovo personaggio, quello del malvagio cantastorie Barnaba, ha attribuito nuova fisionomia a diversi personaggi. Frutto di una gestazione lunga e tormentata anche per via del perfezionismo di Ponchielli (la rappresentazione chiuderà, infatti, la stagione lirica della Scala), La Gioconda si propone come il classico esempio di grande opera su modello della grand opera francese. Molto spazio ai numeri danzati, tra i quali si segnala la “danza delle ore”, destinata a lasciare il segno.

(08 aprile 1876)

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