domenica 6 maggio 2018

Calata dei Lanzichenecchi su Roma

Prima o poi la gloriosa era definita il Rinascimento doveva concludersi, ma tutto questo avremmo voluto ci fosse risparmiato. L’orda scatenata da Carlo V d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, si abbatte sulla città di Roma minacciando di mandare in rovina un’Italia indebolita dalle occupazioni straniere. Lanzichenecchi, così sono chiamati questi mercenari privi di pietà e ritegno. Dai tweet disperati inviati dai cittadini romani (55.000, in tutto) fanno già capire cosa attende la città nei prossimi mesi tra saccheggi, uccisioni, stupri. Giungono notizie di profanazioni di chiese e monache abusate, di arredi sacri distrutti, più altri episodi di brutalità indescrivibile. Il Pontefice Clemente VII, rifugiatosi nella fortezza di Castel Sant’Angelo, in un video esorta la popolazione a stringere i denti. Invita inoltre a pregare per le anime delle guardie svizzere che si sono sacrificate combattendo per garantirgli la fuga. Purtroppo i romani sono alle prese con un’orda di luterani assetati di vendetta verso il mondo cattolico, considerato decadente e corrotto. Da tali sentimenti è animato in primis il loro comandante, Georg von Frundsberg, il quale li ha guidati attraverso la Penisola in una devastante avanzata. Ci è giunta peraltro notizia che non sia stato lui a portarli fino a Roma, essendo rimasto a Ferrara per seri motivi di salute. Pioggia sul bagnato perché il prospetto di truppe rimaste allo sbando, senza comandante, fa venire i brividi. Da segnalare come le condizioni di Roma, come più volte sottolineato da varie segnalazioni che ci sono giunte, sono assai precarie. La carente manutenzione dell’antica rete fognaria ha da tempo trasformato l’Urbe in un luogo insalubre, dove regnano la malaria e la peste bubbonica. Alle violenze e atrocità dell’invasione si sommerà quindi il conseguente sovraffollamento. Il timore è in un agonia più lunga del previsto.

(06 maggio 1527)

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