lunedì 7 maggio 2018

Crolla la cupola di Santa Sofia

Molti volontari accorrono da ogni parte d’Europa per partecipare ai lavori di ricostruzione della chiesa di Santa Sofia, ad Instanbul. La grande cattedrale ortodossa, sede del patriarcato di Costantinopoli, aveva già attraversato due terremoti nel 553 e 557 che ne avevano danneggiato la cupola. L’ultimo sisma, però, ha avuto conseguenze ben più gravi testimoniate da primi filmati giunti: la cupola è stavolta del tutto crollata. Sotto il crollo sotto inoltre andati distrutti l’ambone (la struttura da cui sono proclamate le letture), l’altare e il ciborio (l’elemento architettonico a baldacchino sopra l’altare maggiore). Santa Sofia è dedicata al Logos, la terza persona della Santissima Trinità, ed ha avuto per così dire più incarnazioni. Costruita nel 360 dal vescovo ariano Eudossio di Antiochia, venne distrutta quasi completamente da un incendio durante il conflitto tra il Patriarca Giovanni Crisostomo e la regina Elia Eudossia. Seguì una seconda chiesa costruita per volere di Todosio II ed inaugurata nell’Ottobre del 415, ma anch’essa bruciò nel 535 durante la cosiddetta Rivolta di Nika contro l’imperatore Giustiniano. La storia della costruzione attuale ha inizio pochi giorni dopo il secondo incendio, quando Giustiniano I decise di edificare una nuova cattedrale molto più grande e maestosa. Il lavoro di 10.000 persone produsse quella che all’epoca fu definita la basilica più grande della cristianità. Dopo questo nuovo incidente l’attuale imperatore Giustiniano II ha deciso di assegnare il restauro all’ingegnere bizantino Isidoro di Mileto il Giovane “La causa è stata l’eccesso di peso sulla cupola, troppo piatta” ha detto Isidoro ai nostri microfoni “I piloni di sono deformati. Per la ricostruzione ci serviremo di materiali più leggeri e pensiamo di elevare l’altezza della cupola.” I lavori dovrebbero durare all’incirca 4 anni.

(07 maggio 558)

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