sabato 26 maggio 2018

Incoronazione dello zar Nicola II

In Russia si volta pagina, all’insegna dell’esibizione. Decine di emittenti tv giunte da tutti gli angoli della Terra per una diretta che ha polverizzato ogni record di ascolto, ed è stata mandata in onda anche nei numerosi maxischermi allestiti a Mosca per consentirne la visione anche alla  ragguardevole fetta di popolazione non in possesso di un troppo costoso apparecchio televisivo. Una cerimonia sfarzosa, organizzata al dettaglio, come si conviene all’incoronazione di un Imperatore. Il coronamento, passateci il gioco di parole, di 20 giorni di festeggiamenti e ricevimenti. Nicola II Romanov sale ufficialmente al trono di Russia assieme all’imperatrice Alessandra Feodorovna, divenendo protagonista nel primo evento pubblico di rilevanza internazionale nella storia della Russia. I sacri riti per l’incoronazione hanno avuto inizio alle 10.00 del mattino su una apposita piattaforma sopraelevata, nella Cattedrale della Dormizione del Cremino di Mosca. Dopo la propria incoronazione, assunto il titolo di autocrate di tutte le Russie, il nuovo zar ha personalmente incoronato la consorte come zarina. Alla cerimonia è seguito un grandioso banchetto al Cremlino, affollato di personalità del governo e della città di mosca. Sul web le  felicitazioni del popolo russo si sprecano, le fans dello zar si disperano al pensiero di vederlo allontanarsi (Nicola è sempre stato tra i partiti più fascinosi e abbienti del mondo). I dubbi riguardano le reali capacità del giovane sovrano nel tenere le redini di un Impero. In un intervista  suo cugino ed amico d’infanzia Aleksandr Romanov riferì che il giorno della morte di Alessandro III, quando il trono passò di diritto a Nicola, il giovane erede appariva sconvolto dalla responsabilità che lo attendeva. “Non sono pronto a essere uno zar. Non ho mai voluto esserlo. Non so nulla su come si governa. Non ho la minima idea di come si parli ai ministri”. L’inesperienza non gioca a suo favore, ma è presto per emettere i giudizi sul suo futuro operato. Il banchetto allestito per il popolo, tra quattro giorni, potrebbe essere un primo gesto per accattivarsi le simpatie della sua gente.

(26 maggio 1896)

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