venerdì 8 giugno 2018

Eruzione del vulcano Lika

Poche, spettacolari ma allarmanti riprese giungono dal territorio islandese. Vengono i brividi davanti a un tale scatenarsi di forze naturali. I coraggiosi cronisti che le hanno registrate hanno messo seriamente a rischio loro incolumità. Si risveglia il Laki, sistema vulcanico situato nel sud dell’sola vicino al canyon di Eldja, e fa letteralmente tremare il mondo. Secondo i geologi si tratterebbe dell’apertura di una faglia composta da 130 crateri provocata a sua volta da esplosioni freatomagmatiche. “Quando si verifica un contatto tra il magma e l’acqua del sottosuolo” ci spiegano. Com’è la situazione? “L’eruzione si colloca al sesto livello dell’Indice di esplosività vulcanica. Attualmente le esplosioni sono di tipo pliniano, come quelle di Pompei ad esempio, ma dovrebbero farsi più leggere nei prossimi giorni” Dobbiamo preoccuparci sulla lunga distanza? “Le prospettive sono allarmanti, e potrebbero riguardare un area molto più vasta di quanto pensiamo. Se l’eruzione avesse lunga durata verrà espulsa una quantità enorme di acido solforico, che potrebbe influenzare in modo drammatico il clima dell’intero Emisfero Boreale.” Secondo alcune stime le fontane di lava raggiungerebbero un’altezza tra gli 800 e i 1.400 metri, mentre la colonna di gas, polveri e cenere potrebbe superare la Troposfera terrestre diffondendosi così nell’atmosfera a lunghissimo raggio.  Il Lika, gigante addormentato, eruttò la prima volta (a memoria d’uomo) nel 934 d.c. con effetti anche allora spaventosi. Ora la nostra civiltà, come l’abbiamo sempre concepita, è in bilico.

(08 giugno 1783)

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